mercoledì 28 marzo 2012

San Damiano, Assisi dona ai frati la copia del crocifisso


 Gesualdo
DAL MATTINO DI AVELLINO 28 marzo 2012

Loredana Zarrella

Un nuovo gioiello d'arte sacra impreziosisce la Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Gesualdo, fatta costruire da Carlo Gesualdo nel 1592 e nota per aver ospitato Padre Pio nel 1909, allora giovane studente di teologia morale. Si tratta della riproduzione, unica al mondo, del crocifisso di San Damiano, l'icona a forma di croce che San Francesco stava pregando nel 1205 quando sentì la voce del Signore che gli chiedeva di costruire la sua casa. Una copia perfetta, su scala naturale, dell'originale del XII secolo custodita nella Basilica di Santa Chiara ad Assisi, e che assisani fedeli a San Pio e a San Francesco hanno voluto donare alla piccola comunità francescana di Gesualdo.
Sulla croce, dai tratti bizantini, Gesù è ritratto vivo e trionfatore sulla morte, nella più classica delle iconografie del Cristo Triunphans. Realizzata da Lucio Tardioli,l'unico artigiano umbro che riproduce immagine sacre su ceramica e legno antichi, l'opera sarà esposta, in modo permanente, nella cappella della Madonna delle Grazie, dove il giovane Francesco Forgione era solito pregare.

lunedì 26 marzo 2012

Gesualdo e Casalbore: allarme impianti eolici

 Consigli straordinari e comitati popolari «Così è solo oltraggio»
DAL MATTINO DI AVELLINO lun 26 marzo 2012

Loredana Zarrella

A Gesualdo la dichiarazione di guerra ai giganti dalle pale eoliche è appena stata emessa ufficialmente. L'intero consiglio comunale, riunitosi in seduta straordinaria, ha imbracciato le armi contro l'installazione di cinque impianti eolici. Tra i presenti, in via eccezionale, anche l'eurodeputato Giuseppe Gargani, l'assessore provinciale Domenico Gambacorta e il capogruppo Pdl a Palazzo Caracciolo, Franco Di Cecilia. A loro e a tutti cittadini il sindaco Carmine Petruzzo si è rivolto con un accorato appello: «Abbiamo necessità di ricorrere al vostro aiuto per porre rimedio a chi vuole deturpare il nostro paesaggio. Le richieste di installazione degli impianti non rispetterebbero, tra l'altro, le distanze minime dalle abitazioni previste dalla legge». Convinto che la politica debba fare la sua parte in questa questione è Gargani: «La mia solidarietà non finisce qui, è compito di un politico tutelare le bellezze del territorio per cui darò tutto l'aiuto necessario per evitare questo oltraggio».

domenica 4 marzo 2012

Ferrovie dimenticate, l'Irpinia va in bus

La ferrovia che da Avellino
portava a Rocchetta Sant'Antonio
DAL MATTINO DI AVELLINO 04 marzo 2012

Loredana Zarrella

Viaggiare per non dimenticare. Sarà questo il leitmotiv oggi della Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate organizzata da «Confederazione per la mobilità dolce». Mentre in tutta Italia sono previsti viaggi su treni speciali, escursioni a piedi e in bicicletta su tratte ferroviarie in abbandono, in Irpinia l'appuntamento è fissato lungo la via dei ricordi della linea Avellino-Rocchetta Sant'Antonio, ormai dismessa da oltre un anno. Vista l'impossibilità di muoversi su rotaie, il gruppo di «In loco motivi», che da tempo si batte per il recupero della tratta, ha annunciato un viaggio simbolico in autobus come azione di protesta civile: si sale ad Avellino sul «TrenoBus irpino del paesaggio» alla volta di due stazioni simbolo della ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio: Conza-Andretta-Cairano e Calitri, l'ultima fermata irpina. «E' una struttura che grida vendetta» afferma Pietro Mitrione, coordinatore dell'Osservatorio della Cgil di Avellino e membro di «In loco motivi». Si riferisce alla stazione di Conza, dove il fabbricato con una decina di stanze, la rimessa e gli appartamenti versano in uno stato di totale abbandono, più volte denunciato dallo stesso sindaco Vito Farese. Denunce che si uniscono a proposte fattive di riutilizzo: i fabbricati di Conza potrebbero diventare sede della Protezione civile.

venerdì 2 marzo 2012

L'orrore del nazismo raccontato agli studenti


DALLA PRIMA PAGINA DEL MATTINO DI AVELLINO    1 marzo 2012

Loredana Zarrella


«C
hi non conosce bene la storia è destinato a riviverla, ecco perché sono qui, a raccontarvi le vicende della mia famiglia»: così, citando Primo Levi, Amedeo Tedesco, figlio di una vittima delle Fosse Ardeatine, si è presentato ai ragazzi dell'Istituto Comprensivo «G.Gussone» di Villamaina. Un ospite d'eccezione che i docenti e il dirigente scolastico Rosa Anna Maria Repole hanno voluto per far comprendere ai ragazzi le ramificazioni del pregiudizio e del razzismo. All'incontro, che si è svolto nella sala consiliare del comune di Villamaina, dove per l’occasione sono state esposte le ultime opere sulla Shoah di Alfonso Cavaiuolo, hanno partecipato anche gli istituti di Torella dei Lombardi e di Sant'Angelo dei Lombardi. Introdotti dal giornalista Pietro Palazzo, gli interventi del sindaco Stefania Di Cicilia, dell'assessore con delega alla Scuola, Erminia Di Rienzo, e di Rosa Anna Repole hanno rimarcato l'importanza di far conoscere alle nuove generazioni la tragedia dell’Olocausto. «E' un incontro importante - ha sottolineato il dirigente scolastico- con un forte valore educativo e formativo perché viviamo in una società multietnica, multireligiosa e multiculturale».
    Accogliendo lo spirito del progetto, i ragazzi hanno letto poesie, fatto riflessioni e domande.
   Commosso dall'accoglienza calorosa, Amedeo Tedesco ha ripercorso i tragici momenti tra la promulgazione delle leggi razziali e le deportazioni nei campi di sterminio, con particolare riferimento all’occupazione nazista di Roma, sua città natale, tra il 1943 e il 1944. Una lezione di storia sui generis fatta con il cuore, da chi porta ancora attaccata alla pelle la storia della sua famiglia, vittima della furia nazista. In tanto orrore, nel racconto di Amedeo, c'è spazio però anche per il bene: sono gli atti di generosità delle famiglie che diedero rifugio a lui, a sua madre e altri suoi parenti, è il sarto che offrì a suo padre il retrobottega come nascondiglio, prima di essere catturato, e poi ucciso, a soli 31 anni. Come simbolo di speranza per il futuro, Amedeo e i suoi nuovi amici della scuola media di Villamaina hanno piantato un alberello di ulivo. L'augurio è quello che ci siano sempre più persone nel giardino dei Giusti.  

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