Domani tutti con il naso in su: prevista una folla da record per il rito che si rinnova
DAL MATTINO DI AVELLINO 27 agosto 2011
DAL MATTINO DI AVELLINO 27 agosto 2011
Loredana Zarrella
E'teatro e rito, festa ed intensa religiosità popolare, passato e presente. E' tutto questo insieme il volo dell'angelo che domani, come ogni ultima domenica di agosto, verrà rappresentato a Gesualdo in occasione dei festeggiamenti in onore di S.Vincenzo Ferreri, protettore della città. Un evento che raccoglie attorno al Santo taumaturgo un vero e proprio coro di anime. Residenti, turisti ed emigranti tornati, anche se per poco, in paese, tutti insieme ad assistere alla messa in scena dell'eterna lotta tra il bene e il male. Verso le 13 la banda suona la marcia di Radetzky mentre la folla ne accompagna il ritmo con il battito delle mani. E' l'inizio della rappresentazione. Tutti con il naso all'insù, verso un grosso cavo di acciaio, lungo circa centocinquanta metri, teso tra le mura del castello e il campanile della chiesa del SS.Rosario. Vestito con un abito dai colori pastello, con elmo, spada ed ali, un bambino, nel ruolo dell'angelo, viene legato a un gancio di sicurezza scorrevole e tirato dal castello alla chiesa. Verrà fermato, ad un'altezza di 25 metri, in corrispondenza della piazza centrale sottostante, dove la folla attende le sue parole.
E'teatro e rito, festa ed intensa religiosità popolare, passato e presente. E' tutto questo insieme il volo dell'angelo che domani, come ogni ultima domenica di agosto, verrà rappresentato a Gesualdo in occasione dei festeggiamenti in onore di S.Vincenzo Ferreri, protettore della città. Un evento che raccoglie attorno al Santo taumaturgo un vero e proprio coro di anime. Residenti, turisti ed emigranti tornati, anche se per poco, in paese, tutti insieme ad assistere alla messa in scena dell'eterna lotta tra il bene e il male. Verso le 13 la banda suona la marcia di Radetzky mentre la folla ne accompagna il ritmo con il battito delle mani. E' l'inizio della rappresentazione. Tutti con il naso all'insù, verso un grosso cavo di acciaio, lungo circa centocinquanta metri, teso tra le mura del castello e il campanile della chiesa del SS.Rosario. Vestito con un abito dai colori pastello, con elmo, spada ed ali, un bambino, nel ruolo dell'angelo, viene legato a un gancio di sicurezza scorrevole e tirato dal castello alla chiesa. Verrà fermato, ad un'altezza di 25 metri, in corrispondenza della piazza centrale sottostante, dove la folla attende le sue parole.