A destra Luca Aufiero (maglietta blu) |
Aufiero, da Madrid a Frigento il vincitore delle Olimpiadi della lingua italiana
DA IL MATTINO DI AVELLINO
30 aprile 2013
DA IL MATTINO DI AVELLINO
30 aprile 2013
Loredana Zarrella
Si è battuto a colpi di grammatica e di sintassi, spingendo al massimo le sue ottime capacità linguistiche. Per aver impugnato con maestria le armi della lingua italiana, Luca Aufiero, quindicenne di Frigento, ha conquistato il prestigioso podio delle Olimpiadi di italiano riservato agli studenti delle scuole all’estero. La premiazione, nella Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, si è svolta sabato, alla presenza del sindaco Matteo Renzi. Otto in tutto i vincitori, selezionati tra i 64 finalisti arrivati a disputare le ultime prove di agilità letteraria, tra le insidie dell’ortografia, del lessico e della morfologia.
Giunte alla terza edizione, le Olimpiadi di italiano, indette dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca insieme al Comune di Firenze, godono della preziosa collaborazione dell’Accademia della Crusca. Ben dodicimila i ragazzi inizialmente in gara, provenienti dalle scuole di tutta la Penisola e non solo.
Giunte alla terza edizione, le Olimpiadi di italiano, indette dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca insieme al Comune di Firenze, godono della preziosa collaborazione dell’Accademia della Crusca. Ben dodicimila i ragazzi inizialmente in gara, provenienti dalle scuole di tutta la Penisola e non solo.
Studenti dei licei e degli istituti tecnici-professionali di casa nostra ma anche giovani brillanti iscritti nelle scuole italiane di New York, Teheran, Parigi, Casablanca, Tunisi, Lagos, Bogotà, il Cairo, Losanna, Barcellona e Madrid, la città in cui Luca ora vive insieme alla sua famiglia e dove ora prosegue i suoi studi dopo aver lasciato il liceo scientifico di Mirabella Eclano. Un trasferimento reso, quasi necessario, dopo quello del padre, Enzo Aufiero, ingegnere, che, dopo la chiusura dello stabilimento Irisbus di Valle Ufita, ha ricevuto la proposta dall’azienda di andare a lavorare prima a Torino e subito dopo in Spagna. Arrivato nella capitale iberica nel gennaio dello scorso anno, dopo aver lavorato come responsabile della qualità nello stabilimento della città, da febbraio è impegnato, come responsabile del progetto «Supplier Quality» in un’altra fabbrica Iveco, quella di Valladolid, a 200 chilometri da Madrid. Dallo scorso settembre l’hanno raggiunto Luca e Luigi, i suoi figli, e la moglie insegnante, Menina. Un’esperienza madrilena che ha entusiasmato i due ragazzi, impegnati ora anche nell’apprendimento della lingua spagnola.
Il breve salto nella città fiorentina è stato per Luca una nuova avventura, all’insegna della socialità e della cultura. Dopo aver partecipato negli anni scorsi anche alle finali delle Olimpiadi di matematica a Milano, il quindicenne ha trovato a Firenze nuovi amici e ha conosciuto anche Roberto Vecchioni, nella sede dell’Accademia della Crusca. Tornato a Madrid, Luca ha portato con sé, soddisfatto, la medaglia ma soprattutto il ricordo, bellissimo, di un’esperienza umana, a Firenze, dove ha conosciuto tanti ragazzi come lui, piccoli geni di una generazione digitale spesso denigrata dai politici e dai mass media. Oltre a facebook e agli sms, che utilizzano con intelligenza come utili mezzi di comunicazione, i veri combattenti in erba dell’Olimpo della lingua italiana sanno anche come sferrare con coraggio colpi a suon di parole, rime, figure retoriche e bella scrittura. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il breve salto nella città fiorentina è stato per Luca una nuova avventura, all’insegna della socialità e della cultura. Dopo aver partecipato negli anni scorsi anche alle finali delle Olimpiadi di matematica a Milano, il quindicenne ha trovato a Firenze nuovi amici e ha conosciuto anche Roberto Vecchioni, nella sede dell’Accademia della Crusca. Tornato a Madrid, Luca ha portato con sé, soddisfatto, la medaglia ma soprattutto il ricordo, bellissimo, di un’esperienza umana, a Firenze, dove ha conosciuto tanti ragazzi come lui, piccoli geni di una generazione digitale spesso denigrata dai politici e dai mass media. Oltre a facebook e agli sms, che utilizzano con intelligenza come utili mezzi di comunicazione, i veri combattenti in erba dell’Olimpo della lingua italiana sanno anche come sferrare con coraggio colpi a suon di parole, rime, figure retoriche e bella scrittura. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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