Mille persone alla manifestazione di Gesualdo: presidio a Lo Lugo, area della prima trivellazione
DA IL MATTINO DI AVELLINO
23 dicembre 2013
Loredana Zarrella
«La terra è nostra e non si tocca». L’hanno
urlato lungo tutto il corteo ieri pomeriggio, a Gesualdo, bambini e ragazzi, i
comitati No Triv, i sindaci della Provincia, associazioni ambientaliste e
rappresentanti di partiti politici. Quasi mille persone che hanno risposto
all’appello lanciato dal coordinamento No Triv Irpinia Beni Comuni che, da
settimane, aveva avviato la sensibilizzazione contro i rischi derivanti dalle
perforazioni petrolifere. «Le trivellazioni sono il prologo ad una nuova
colonizzazione del meridione d’Italia» aveva fatto sapere Carmine Cogliano, tra
i rappresentanti del coordinamento No Triv.
«L’agricoltura, spina dorsale della
nostra verde Irpinia, sarà costretta a capitolare di fronte alle fiammelle
accese dei pozzi petroliferi. Il nostro bacino imbrifero, il più grande del
meridione d’Italia che dà acqua a 4 regioni, sarà irrimediabilmente compromesso
dall’avanzare delle compagnie petrolifere» aveva continuato Cogliano, secondo
cui era importante manifestare il dissenso e la rabbia rispetto ad «una
devastazione del territorio di per se già annunciata, memori di quanto sta
accadendo in Basilicata». Così, rispondendo all’appello, centinaia di persone
si sono raccolte ieri, nel primo pomeriggio, nel piazzale Fiera per dare avvio
al coro collettivo di dissenso contro i progetti di estrazione petrolifera
avanzati dalla Italmin Exploration e dalla Cogeid e su cui la Regione dovrà
pronunciarsi a breve.