A Fontanarosa una settimana di incontri e mostre sul giurista cattolico assassinato dalle Br
DAL MATTINO DI AVELLINO 6 novembre 2011
Loredana Zarrella
Nel tempo dell’instabilità politica, dell’erosione di ideali e dell’incertezza generale dilagante, c’è chi ha scelto di aggrapparsi ai pilastri del passato, a uomini dal forte spessore etico e morale, per provare a riemergere e a costruire un presente e un futuro diversi, migliori. In questa strategia si inserisce la mostra-convegno che, da oggi fino a domenica 13, si svolgerà a Fontanarosa. «Gli ideali che non tramontano. Vittorio Bachelet testimone di valori politici, del diritto e della giustizia» è il nome dell’iniziativa, adottata dal Comune di Fontanarosa di concerto con l’Azione Cattolica Italiana-Diocesi di Avellino, la Pro loco «La Fonte», la Confraternita Misericordia e l’associazione culturale «Volti nuovi», con il supporto logistico dell’Onlus «Oasi Irpina».
DAL MATTINO DI AVELLINO 6 novembre 2011
Loredana Zarrella
Nel tempo dell’instabilità politica, dell’erosione di ideali e dell’incertezza generale dilagante, c’è chi ha scelto di aggrapparsi ai pilastri del passato, a uomini dal forte spessore etico e morale, per provare a riemergere e a costruire un presente e un futuro diversi, migliori. In questa strategia si inserisce la mostra-convegno che, da oggi fino a domenica 13, si svolgerà a Fontanarosa. «Gli ideali che non tramontano. Vittorio Bachelet testimone di valori politici, del diritto e della giustizia» è il nome dell’iniziativa, adottata dal Comune di Fontanarosa di concerto con l’Azione Cattolica Italiana-Diocesi di Avellino, la Pro loco «La Fonte», la Confraternita Misericordia e l’associazione culturale «Volti nuovi», con il supporto logistico dell’Onlus «Oasi Irpina».
Oggi, alle 18, nel Santuario di Maria Santissima della Misericordia, l’apertura della settimana di riflessione su Vittorio Bachelet e sull’impegno politico, con i saluti di Ciro Crauso, presidente dell’Azione Cattolica di Fontanarosa, di Don Pasquale Iannuzzo e di Valentino Santucci, assessore alla Cultura. Per otto giorni il Santuario ospiterà la mostra itinerante organizzata dal Movimento Studenti dell’Azione cattolica italiana: 27 grandi pannelli illustreranno, attraverso testi e fotografie, il periodo storico in cui ha vissuto Vittorio Bachelet, politico e giurista, esponente democristiano, dirigente dell’Azione Cattolica e vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ucciso dalle Brigate Rosse il 12 febbraio del 1980, nell’atrio della facoltà di Scienze Politiche dell’Università «La Sapienza» di Roma, dove era stimatissimo professore. Sette proiettili misero fine alla vita di Bachelet, a soli 54 anni, mentre conversava con la sua assistente Rosy Bindi.
A più di trent’anni dal suo assassinio, il ricordo di Bachelet, cattolico e uomo dello Stato, rimane più che mai vivo e si pone a simbolo di giustizia e di fermezza morale, come ha precisato Santucci: «Il nostro obiettivo è trarre spunto da questa figura importante della storia italiana per sollecitare l’impegno fisico alla politica, dare maggior vigore alle Istituzioni e dare vita a una nuova responsabilità». L’invito di una ritrovata passione politica è rivolto alla comunità e alle scuole: «In una situazione storica dove a livello territoriale si è perso il gusto per il confronto - ha aggiunto Santucci - vogliamo provare a ridiscutere sulle possibilità di agire, tutti, a servizio della propria città».
Due gli appuntamenti, in particolare, per riflettere sulla politica: martedì alle 18, quando interverranno, sul tema «Legalità e diritto», Marco Cillo, responsabile dello sportello antiusura «Sos Impresa», Valentina Paris e Don Tonino Palmese, rispettivamente coordinatrice provinciale e coordinatore regionale dell’associazione «Libera». Sabato alle 16,30 discuteranno invece su «Valori e pratica politica» il sindaco di Fontanarosa Giuseppe De Lisa, Nicola La Sala, presidente dell’Azione Cattolica-Diocesi di Avellino, e Giovanni Bachelet, deputato Pd, componente della Commissione parlamentare Cultura, Scienza e Istruzione, figlio di Vittorio. Un intervento, quello del figlio di Vittorio Bachelet, che risuonerà certo come la testimonianza più diretta di un uomo di giustizia e di fede, amico di Aldo Moro, grande innovatore della Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana) e dell’Azione Cattolica, di cui rinnovò lo statuto in quanto fedele interprete del Concilio Vaticano II. In quell’occasione l’associazione mise fine al collateralismo politico con il partito della Dc. «La scelta religiosa, nello statuto del ’69, ingiustamente contestata da alcuni, significò invece riscoprire l’essenziale, la centralità del vangelo: ogni tipo di impegno, e soprattutto quello nella storia, poteva trovare ispirazione dal messaggio cristiano» ha dichiarato Nicola La Sala, presidente dell’Azione Cattolica di Avellino. «Bachelet, cattolico, uomo coerente e con ideali in cui spendersi quotidianamente - ha aggiunto - dovrebbe essere, oggi, un esempio per le Istituzioni». Per La Sala il messaggio di Bachelet è ancora attuale per tutti i laici impegnati: «All’impegno nella storia, a costruire il bene comune, non sono chiamati solo alcuni ma tutti, in quanto cristiani, testimoni, protagonisti e costruttori di questo tempo e di questa società». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento