Amedeo Maglione, il più giovane campione al mondiale IBFA 2011 di body building
Un corpo atletico, con muscoli poderosi e ben scolpiti. Non è la statua di un eroe mitologico, né un nerboruto personaggio di un fumetto. E' l'immagine di Amedeo Maglione, vincitore, nella categoria Juniores under 20, del Campionato mondiale IBFA (International Bodybuilding & Fitness Association) di body building. Alla gara, che si è disputata domenica scorsa al Palacavicchi di Roma, hanno partecipato numerosi atleti provenienti da tutto il mondo.
Ad Amedeo Maglione, diciassettenne di Ariano Irpino, la coppa di campione del mondo nella categoria dei più giovani bodybuilder. Anni di palestra che lo hanno portato a gareggiare, oggi, in una kermesse capitolina che ha visto partecipi i più grossi bodybuilder, tra cui atleti italiani, inglesi, spagnoli, ungheresi, russi. «Ho iniziato ad allenarmi quando avevo 10 anni perché sono sempre stato attratto dai fisici muscolosi. Mio zio, che non gareggia ma è un bodybuilder da 20 anni, mi ha dato delle dritte importanti». Una vittoria inaspettata per il giovanissimo Amedeo: «E' stato il mio istruttore a convincermi a partecipare alla gara. Mi sono preparato quindi in una sola settimana mentre, di solito, per iscriversi a queste competizioni, sono necessari due o tre mesi di allenamento».
Soddisfatto per il risultato raggiunto, Amedeo tornerà ora a scolpire il suo fisico in palestra e con un'alimentazione mirata. Bodybuilder per passione come sono sempre più, oggi, gli atleti e le atlete seguaci di quella cultura fisica ha come obiettivo il raggiungimento di determinati canoni estetici: aumento della massa e della definizione muscolare nel rispetto delle proporzioni. Una specie di progetto estetico del proprio corpo che mentre pare strizzare l'occhio a modelli scultorei e leggendari, come le antiche potenti divinità, nel cinema e nei fumetti ha sempre trovato la sua più vistosa e grande messa in scena. Fra tutti Sylvester Stallone in Rambo, Arnold Schwarzenegger in Terminator, l'incredibile Hulk e Steve Reeves, il celebre Ercole nella pellicola del 1958 di Pietro Francisci, uno dei più grandi successi del cosiddetto genere peplum.
Un corpo atletico, con muscoli poderosi e ben scolpiti. Non è la statua di un eroe mitologico, né un nerboruto personaggio di un fumetto. E' l'immagine di Amedeo Maglione, vincitore, nella categoria Juniores under 20, del Campionato mondiale IBFA (International Bodybuilding & Fitness Association) di body building. Alla gara, che si è disputata domenica scorsa al Palacavicchi di Roma, hanno partecipato numerosi atleti provenienti da tutto il mondo.
Ad Amedeo Maglione, diciassettenne di Ariano Irpino, la coppa di campione del mondo nella categoria dei più giovani bodybuilder. Anni di palestra che lo hanno portato a gareggiare, oggi, in una kermesse capitolina che ha visto partecipi i più grossi bodybuilder, tra cui atleti italiani, inglesi, spagnoli, ungheresi, russi. «Ho iniziato ad allenarmi quando avevo 10 anni perché sono sempre stato attratto dai fisici muscolosi. Mio zio, che non gareggia ma è un bodybuilder da 20 anni, mi ha dato delle dritte importanti». Una vittoria inaspettata per il giovanissimo Amedeo: «E' stato il mio istruttore a convincermi a partecipare alla gara. Mi sono preparato quindi in una sola settimana mentre, di solito, per iscriversi a queste competizioni, sono necessari due o tre mesi di allenamento».
Soddisfatto per il risultato raggiunto, Amedeo tornerà ora a scolpire il suo fisico in palestra e con un'alimentazione mirata. Bodybuilder per passione come sono sempre più, oggi, gli atleti e le atlete seguaci di quella cultura fisica ha come obiettivo il raggiungimento di determinati canoni estetici: aumento della massa e della definizione muscolare nel rispetto delle proporzioni. Una specie di progetto estetico del proprio corpo che mentre pare strizzare l'occhio a modelli scultorei e leggendari, come le antiche potenti divinità, nel cinema e nei fumetti ha sempre trovato la sua più vistosa e grande messa in scena. Fra tutti Sylvester Stallone in Rambo, Arnold Schwarzenegger in Terminator, l'incredibile Hulk e Steve Reeves, il celebre Ercole nella pellicola del 1958 di Pietro Francisci, uno dei più grandi successi del cosiddetto genere peplum.
Loredana Zarrella
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