mercoledì 3 luglio 2013

Gesualdo, anniversario con Abbado

Concerti e incontri per i 400 anni dalla morte del Principe dei musici. Premio al maestro

Materiali e video sul sito web
Il sito della Fondazione dedicata a Carlo Gesualdo (www.fondazione
carlogesualdo.it
)
ospiterà materiali video e pubblicazioni nell’ottica
di una condivisione della cultura, come ha più volte sottolineato
il presidente Edgardo Pesiri, secondo cui «la cultura è un grande tesoro,
unisce ed è democrazia,è sentire comune
di cui abbiamo bisogno soprattutto nel nostro territorio».
 

DA IL MATTINO
DI AVELLINO

2 luglio 2013


Loredana Zarrella


 Convegni internazionali, concerti in prima assoluta, tavole rotonde e seminari per celebrare Carlo Gesualdo, il rivoluzionario madrigalista che operò a cavallo tra il 1500 e il 1600. È quanto figura nel cartellone presentato ieri mattina, nella sala «Grasso» del Palazzo della Provincia, dalla Fondazione «Carlo Gesualdo», presieduta da Edgardo Pesiri. In questo 2013, anno del IV centenario della morte del Principe dei Musici, diffusi sono i festeggiamenti in tutta Europa, come ha sottolineato anche Dinko Fabris, presidente della Società Internazionale di Musicologia, intervenuto in videoconferenza. Sulla scia delle celebrazioni si inserisce la Fondazione, Centro Internazionale di Studi e Ricerche, che ha stilato un programma di eventi volto a valorizzare la figura storica di Carlo Gesualdo, Principe di Venosa.
«Importante, più di tutto – ha commentato Fabris, membro del comitato scientifico della Fondazione - è l’edizione nazionale delle opere di Gesualdo, assente finora. Una lacuna grande negli studi che fu evidenziata qualche anno fa da Claudio Abbado, all’Università della Basilicata, quando ricevette la laurea honoris causa. La proposta, di una nuova edizione, partita da Abbado, è stata raccolta dall’Istituto per la Storia della Musica, dove opera Agostino Ziino, e dall’Università di Cremona, dove lavora Maria Caraci Vela».
«Questa impresa mondiale – ha proseguito – che è una pietra miliare per la riscoperta del principe, ha trovato la sensibilità della Fondazione, che vanta di un comitato scientifico di alto livello, tra cui figura anche Glenn Watckins».