venerdì 7 ottobre 2011

La danza, disciplina fisica e intellettuale


Il convegno
A Gesualdo tammurriata e pizzica
La danza come forma di conoscenza

DAL MATTINO DI AVELLINO 7 ottobre 2011

Loredana Zarrella

Nel ritmo scandito da un tamburo, nei canti e nelle linee immaginarie disegnate dai corpi nell'aria c'è l'energia intera di un popolo, la sua storia e la sua cultura. E' così per le danze popolari, il patrimonio immateriale oggetto del convegno che si terrà domani alle 17,30 a Gesualdo, nella sala congressi della Casa canonica. «Percezione dell'altro attraverso le danze popolari tammurriata e pizzica» è il titolo del dibattito, animato da diversi relatori: Maria Circelli, maestra dell'Accademica di Danza Carlo Gesualdo, l'antropologa e sociologa Michela Forgione, il ballatore di danze popolari Salvatore Carnevale ed Edgardo Pesiri, presidente della Fondazione Carlo Gesualdo. Al convegno, moderato dal medico e scrittore Giovanni Savignano, parteciperanno inoltre il sindaco Carmine Petruzzo, il parroco di Gesualdo, Alberico Grella, e Peppino Colarusso, presidente nazionale della Federazione Italiana Ballo e Spettacolo.


Uno spazio di riflessione sulla danza non solo come disciplina fisica ma anche intellettuale, come sottolinea Michela Forgione, sociologa e antropologa dell'associazione Antrocom onlus Campania: «E'un’arte ponte per la conoscenza e la comprensione dell'altro».
La danza, dunque, come fatto sociale totale, sintesi ed espressione di tutto quello che avviene attorno a noi. Un punto di vista inedito ma affascinante, così come lo descrive Michela Forgione: «Da pochissimo tempo si è sviluppata la branca dell'antropologia della danza, grazie anche agli studi americani che hanno dato particolare rilevanza ai contesti e alle funzioni piuttosto che alle forme. Da qui l'analisi del concetto di corpo e di incorporazione, ossia come la danza può simboleggiare un modo di essere di un individuo e la sua rappresentazione nella società senza dimenticare la forma di comunicazione con l'altro».
Espressione artistica dalle mille forme, la danza ha anche una valenza educativa e terapeutica. La giovane antropologa ricorda, a riguardo, gli studi di Margaret Mead nelle isole Samoa mentre, in relazione all'aspetto storico-folcloristico, precisa che un approfondimento particolare spetta al fenomeno del tarantismo studiato dall'antropologo Ernesto De Martino verso la fine degli anni '50.
Il convegno è dunque un percorso inusuale, a più voci, nel mondo delle danze popolari, un insieme di risposte alle domande che, oggi, più che mai,appassionano studiosi ma anche persone comuni, sempre più attratte da balli come la pizzica salentina e la tammurriata: perché nasce la danza e come si sviluppa nelle varie società? Qual è e quale è stata la sua funzione sociale? E il rapporto con i riti e la religione?   

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