giovedì 26 dicembre 2013

Sindaci e bambini contro il petrolio

Mille persone alla manifestazione di Gesualdo: presidio a Lo Lugo, area della prima trivellazione
DA IL MATTINO DI AVELLINO 
23 dicembre 2013

Loredana Zarrella

   «La terra è nostra e non si tocca». L’hanno urlato lungo tutto il corteo ieri pomeriggio, a Gesualdo, bambini e ragazzi, i comitati No Triv, i sindaci della Provincia, associazioni ambientaliste e rappresentanti di partiti politici. Quasi mille persone che hanno risposto all’appello lanciato dal coordinamento No Triv Irpinia Beni Comuni che, da settimane, aveva avviato la sensibilizzazione contro i rischi derivanti dalle perforazioni petrolifere. «Le trivellazioni sono il prologo ad una nuova colonizzazione del meridione d’Italia» aveva fatto sapere Carmine Cogliano, tra i rappresentanti del coordinamento No Triv. 
«L’agricoltura, spina dorsale della nostra verde Irpinia, sarà costretta a capitolare di fronte alle fiammelle accese dei pozzi petroliferi. Il nostro bacino imbrifero, il più grande del meridione d’Italia che dà acqua a 4 regioni, sarà irrimediabilmente compromesso dall’avanzare delle compagnie petrolifere» aveva continuato Cogliano, secondo cui era importante manifestare il dissenso e la rabbia rispetto ad «una devastazione del territorio di per se già annunciata, memori di quanto sta accadendo in Basilicata». Così, rispondendo all’appello, centinaia di persone si sono raccolte ieri, nel primo pomeriggio, nel piazzale Fiera per dare avvio al coro collettivo di dissenso contro i progetti di estrazione petrolifera avanzati dalla Italmin Exploration e dalla Cogeid e su cui la Regione dovrà pronunciarsi a breve. 

Ad aprire il corteo uno striscione con la scritta «No petrolio. Stessa terra, stessa lotta», retto da bambini e ragazzi, parte attiva della manifestazione, simbolo del futuro di una terra che spera e non si arrende. A seguire i sindaci e i rappresentanti di Gesualdo, Nusco, Montella, Sant’Angelo dei Lombardi, Torella dei Lombardi, Conza della Campania, Montemarano, Paternopoli, Cassano Irpino, Sturno, Villamanina, Bonito, Caposele e Grottaminarda. Una serpentina di nomi e di stendardi comunali che hanno sfilato, per un giorno, per gridare lo stesso, forte dissenso. Tutti insieme, schierati, anche i partiti politici. C’era il PCI, Rifondazione comunista, Sinistra e libertà e la Nuova Destra, con Generoso Cusano. Compatto il Pd, con Toni Ricciardi, Roberta Santaniello, Mario Pagliaro, Michele Ferrante, Augusto Penna e la sezione locale del partito. Vessilli nell’aria di tutti i colori politici, idealmente fusi, in nome della salvaguardia del territorio, in un’unica bandiera di color verde Irpinia, come il sindaco di Gesualdo Domenico Forgione ha ben sintetizzato. «Siamo fieri di essere irpini, i progetti di trivellazione sono incompatibili con lo sviluppo locale» ha continuato il primo cittadino, a fine corteo, dal palco installato, per l’occasione, in piazza Neviera, ultima tappa del corteo, una lunga marcia di persone che, dal quartiere Fiera si sono poi dirette verso il cosiddetto “luogo del delitto” in contrada Lo Lugo, lì dove è previsto il pozzo di estrazione, a 200 metri dal centro abitato. Qui, il corteo si è arricchito di un’inaspettata presenza: un gregge di pecore con il suo pastore si è fatto largo tra sindaci, rappresentanti di partiti politici, delle Pro loco, dei delegati Anpas, dei lavoratori Irisbus e di associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente e il comitato Tutela Fiume Calore. «Con l’installazione del pozzo dove andranno a finire le pecore? Dove l’agricoltura e l’aria salubre? » si chiedono i manifestanti, tra cui anche cittadini della Basilicata e di Sant’Arcangelo Trimonte, in provincia di Benevento. 
È una sfilata di cori e colori, striscioni e bandiere. «Il pozzo di petrolio è violenza.Ora e sempre resistenza» recita lo striscione del coordinamento No Triv Basilicata mentre un coro ripete «Irpinia e Sannio paura non ne hanno, staremo sul cantiere a far la nostra guerra». Da contrada Lo Lugo il corteo torna indietro, insieme a cinque trattori che faranno da apripista fino alla piazza principale. È il momento della festa e della musica, momento di sintesi tra vita e battaglia. © RIPRODUZIONE RISERVATA



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