giovedì 11 aprile 2013

I madrigali e il codice d'arte di Carlo

 A Gesualdo domani e sabato il convegno internazionale di studi sul Principe dei Musici
DA IL MATTINO DI AVELLINO 11 aprile 2013

Loredana Zarrella

    Nel feudo più amato dal principe Carlo Gesualdo, esperti provenienti da diversi atenei in Italia e nel mondo si riuniranno domani e sabato per definire un discorso ampio e dettagliato sull’editoria musicale tra Cinquecento e Seicento a partire dall’esperienza dell’editore napoletano Carlino che, nel 1611, su invito del principe di Venosa, stampò nel castello il Quinto e il Sesto libro di madrigali. Il convegno internazionale di studi, dal titolo «Scelte editoriali di musicisti al tempo di Carlo Gesualdo», si svolgerà nella sala convegni dello storico Palazzo Pisapia a Gesualdo. Due giorni di dibattito e di incontri voluti dall’Istituto italiano di studi gesualdiani, presieduto da Antonio Polidoro e diretto da Giuseppe Mastrominico per celebrare, ancora una volta, il quarto centenario della morte del Principe dei Musici. 
    L’evento, organizzato in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo, sotto il coordinamento scientifico della professoressa Paola Besutti, gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni Culturali e della New York University. Un patrocinio americano suggellato dalla presenza eccezionale di un professore del prestigioso ateneo, Stanley Boorman. 

Tra i massimi studiosi di editoria Cinquecentesca, Boorman parlerà dei modelli della predominante editoria veneziana. La sua relazione, non a caso, è intitolata «Vincenti, Amadino e i modelli di editoria musicale». Il professore interverrà dopo Angelo Pompilio, docente presso l’Università di Bologna-Ravenna che farà il punto sui progetti in corso dedicati alla valorizzazione del madrigale italiano con la relazione «La produzione e la diffusione del madrigale italiano fra Cinque e Seicento: progetti e prospettive». Sarà Agostino Ziino, in qualità di Presidente dell’Istituto Italiano di Storia della Musica, a inaugurare i lavori, dopo i saluti istituzionali e l’indirizzo di benvenuto dell’Istituto italiano di studi gesualdiani, alle 16 di domani.
   La seconda sessione dei lavori, presieduta da Angelo Pompilio, è prevista invece per sabato, a partire dalle 10. Sarà l’occasione in cui Antonio Dell’Olio porterà il frutto delle sue ricerche sull’editore musicale e tipografo Giovanni Giacomo Carlino, nella sua attività tra Napoli e Gesualdo. Nell’ambito di un’editoria musicale napoletana di fine XVI secolo, ricca di imprese editoriali, saranno evidenziate le vicende biografiche e lavorative dell’editore tipografo napoletano Carlino che operò per la schiera di musicisti vicini a Carlo Gesualdo e che fu al servizio proprio del principe di Venosa. Subito dopo Eleonora Di Cintio farà un’analisi su «I madrigali gesualdiani nelle raccolte collettive secentesche» mentre Paola Besutti, docente presso l’Università di Teramo, parlerà delle scelte editoriali di Monteverdi nel contesto delle opportunità di cui poté disporre. Sarà poi la volta di Lilia Flavia Fidenti, sempre dell’Università di Teramo, che illustrerà le fonti a stampa conservate nell’archivio musicale dei Gerolamini di Napoli. 
   Nel pomeriggio di sabato, a partire dalle 16, i lavori, coordinati questa volta da Paola Besutti, continueranno con altri due relatori: Antonio Caroccia, docente al Conservatorio di musica «Umberto Giordano» di Foggia, discuterà delle fonti a stampa e delle acquisizioni alla Biblioteca del Conservatorio «San Pietro» a Majella di Napoli. In conclusione, Daniela Tortora del Conservatorio di musica San Pietro a Majella di Napoli parlerà di alcuni casi di fortuna editoriale novecentesca di Gesualdo.
    Al termine dei lavori una tavola rotonda farà il punto sui progetti nazionali e internazionali previsti per l’anno gesualdiano. 
    L’Istituto, ente di emanazione comunale, pubblicherà gli atti del convegno mentre parteciperà, insieme all’Università di Pavia-Cremona, alla pubblicazione dell’edizione critica del V e del VI libro dei madrigali a 5 voci. Saranno i primi lavori editi dalla Stamperia del Principe, una nuova casa editrice voluta dall’Istituto per far rivivere l’editoria a Gesualdo, sede, ai tempi di Carlo, di un’importante stamperia musicale. Un filo diretto, che corre lungo i secoli, con la tipografia itinerante di Giovanni Giacomo Carlino dove il principe Gesualdo stampò, appunto, gli ultimi due libri dei «Madrigali a cinque voci», il V e il VI, e la sua ultima opera sacra, i Responsoria. Al convegno sarà presente anche Antonio Saggio della Facoltà di Musicologia di Pavia, allievo di Maria Caraci Vela e di Antonio Delfino, i curatori delle prestigiose edizioni critiche. Un lavoro filologico minuzioso che il mondo della musicologia attende con ansia di vedere alla luce, insieme, in futuro, all’intera opera omnia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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